CHE PARTITA HAI VISTO? Analisi e commenti delle semifinali della FacolCup Enic 2025

RISULTATI

Scienze Motorie-Economia 0-1

Giurisprudenza-Ingegneria Gestionale 1-0

ANALISI DELLE PARTITE

SCIENZE MOTORIE (4-2-3-1): Belli; Catolfi (C), Catignano, Ferrari (50' Giustarini), Soldi; Cirillo (73' Pisaneschi), Zocco; Caruso (64' Calosi), Campani (80' Salvadori), Mantelli (50' Ulivelli); Perlongo (80' Ceccherini). A disp.: Bicchi, Fiore, Signorile, Taddei, Giorgelli, Macchiarelli. All.: Giovanni Corsi.

ECONOMIA (4-2-3-1): Nocentini; Chiti, Ferretti (69' Gorfini), Rubechini, Trincia; Rocchini (69' Mugnaini), Cosmi (87' Biagini); Barletti (81' Kengni), Tanini (87' Guidotti), Leporatti (C); Manecchi (80' Calonaci). A disp.: Nannelli, Feroce, Tanzi, Lacrimini, Pezzella, Fois. All.: Fabio Ciullini.

ARBITRO: Scifo di Firenze, coad. da De Biase di Benevento e da Denisi di Arezzo.

RETE: 78' Manecchi.

NOTE: ammoniti Campani, Perlongo, Manecchi e Zocco; all'88' espulso Giustarini per condotta antisportiva.

7 giugno 2024: nella splendida cornice del "Viola Park", al minuto settantotto, Gabriele Perlongo si avventa in scivolata su un traversone dalla sinistra e, complice un rimpallo, riesce a mettere fuori causa Merlini siglando la rete che permetterà, di lì a poco, a Scienze Motorie di alzare al cielo la seconda Facolcup della propria storia mandando di misura al tappeto Economia. Sono passati, da allora, ben trecentosessantuno giorni prima che l'équipe in completo giallo e i campioni del 2023 tornassero a fronteggiarsi in seno alla kermesse: stavolta, tuttavia, non c'era in palio direttamente il trofeo ma il comunque non irrilevante pass che avrebbe permesso a chi lo avesse staccato, allo scopo di provare a sollevarlo, di essere la prima compagine in assoluto a centrare per ben due volte consecutive l'accesso al tanto ambito centro sportivo gigliato e, a distanza di praticamente un anno solare la situazione, ironia della sorte proprio al minuto settantotto, ha avuto modo di capovolgersi. Manecchi scatta sul filo del fuorigioco sul filtrante di Barletti e, nonostante la posizione defilata, scocca un mancino a incrociare da cineteca che si insacca là dove Belli poco o nulla può, spedendo i blues direttamente in finale per il terzo anno di fila e, al contempo, estromettendo dalla competizione un roster che mai si era presentato ai nastri di partenza della Facolcup con un'artiglieria così pesante che tutto, a priori, lasciava infatti presagire tranne che una caduta in semifinale rumorosa non soltanto per il motivo appena esposto ma anche perché la storia di questo torneo dà, per il momento, indubbiamente maggior ragione, in termini di risultati ottenuti, proprio a una Scienze Motorie che senz'altro era intenzionata a mettere per la terza volta le mani sulla coppa. Economia però, dal canto proprio, per quanto non partisse coi favori del pronostico ha saputo dare continuità -dopo le prime due gare disputate piuttosto sottotono- a quei segnali positivi emersi in maniera evidente nel derby di via delle Pandette, comportandosi nella circostanza da squadra compatta e dimostrando tanto la capacità di saper soffrire nei momenti chiave della partita quanto, come oggettivamente testimoniato dallo score al calar del sipario, il decisivo cinismo -al netto però, pur sempre, di altre colossali opportunità non capitalizzate- per aggiudicarsi l'intera posta in palio in un match che, come si vedrà, soprattutto durante la ripresa non è stato comunque scevro da polemiche. I due tecnici si presentano al fischio d'avvio con un assetto vicendevolmente speculare a livello formale ma caratterizzato da qualche differente accorgimento sostanziale. Mister Ciullini, anzitutto, torna al 4-2-3-1 delle prime uscite lanciando finalmente dal 1' Rocchini davanti alla difesa accanto alla certezza Cosmi e spostando nuovamente sia Leporatti che Barletti sulla trequarti con il compito, in costante rotazione assieme a Tanini, di dare il meno possibile punti di riferimento agli avversari alle spalle di bomber Manecchi. La conclusione dei relativi impegni nei campionati dilettantistici, dall'altro lato, permette invece a Giovanni Corsi di far coesistere nomi di assoluto spicco e presentarsi, davanti all'ormai consolidata linea difensiva composta da capitan Catolfi, Catignano, Ferrari e Soldi, con una temibile mediana che vede Zocco spesso abbassarsi per adempiere maggiormente al compito di raccordo con la retroguardia e il pericolo numero uno Cirillo, all'esordio dal primo minuto dopo gli impegni stagionali protrattisi con la sua Sestese, sfruttare le proprie leve per inserirsi in profondità e dare manforte a Caruso, Mantelli e Campani posizionati a supporto di un Perlongo tornato alla maglia da titolare dopo la gara inaugurale contro Ingegneria Gestionale. La qualità di Scienze Motorie, che avrebbe peraltro potuto contare in corso d'opera anche su elementi come Pisaneschi, Salvadori o Giustarini, impiega ben poco a disvelarsi in un assaggio di quella che potrebbe esserne la massima potenza quando, dopo poco più di sessanta secondi, al termine di una pregevole azione corale Campani libera in posizione defilata sulla destra Perlongo che tuttavia, entrato in area, conclude soltanto sull'esterno della rete. Per quanto, sulle prime, siano senz'altro i campioni in carica a detenere il pallino del gioco, Economia sfodera dal canto proprio un'elevata soglia di attenzione in fase difensiva che, non a caso, la vede sempre pronta a stroncare sul più bello le scorribande avversarie limitando così in maniera più che apprezzabile i grattacapi a Nocentini. Non solo, dal momento che i blues non mancano neppure di rispondere e rendersi pericolosi dalla cintola in su nel tentativo di trarre profitto dalle sia pur poche sbavature di Scienze Motorie: al 12', però, un Manecchi scaltro nell'impossessarsi della sfera nei pressi della trequarti e lesto a ripartire non indovina dai sedici metri il pertugio vincente per trafiggere Belli. Non va peraltro meglio, 10' più tardi, a Tanini che, ricevuto l'invito ravvicinato di Chiti sugli sviluppi di una sontuosa apertura di Cosmi dalla relativa metà campo, chiama alla respinta l'attento Belli prima che Catolfi si frapponga con il corpo tra il pallone e l'accorrente Barletti conquistando un prezioso calcio di punizione in grado di far rifiatare i suoi. La pressione, ad ogni modo, condiziona inevitabilmente la manovra di entrambe le formazioni e contrae un ritmo la cui ultima fiammata prima dell'intervallo, di fatto, si registra direttamente nel recupero quando, al 46', Ferretti spedisce da pochi passi alto in incornata il preciso corner dall'out mancino di Tanini. Il maggior numero di palle-gol create nell'arco dei primi 45' galvanizza, di conseguenza, un'Economia che infatti, in concomitanza della ripresa, sfoggia una più che convinta partenza: dopo appena 30", a questo proposito, Belli viene nuovamente chiamato in causa per allontanare dallo specchio il diagonale di Barletti mentre, al 53', Manecchi si avventa su un filtrante da centrocampo di Cosmi centrando però unicamente l'esterno della rete da una mattonella di tiro comunque piuttosto defilata. Al 57' tuttavia, sul fronte opposto, va in scena una delle sliding doors del confronto: il neo-entrato Giustarini, dopo aver puntato Chiti largo a sinistra, lascia quest'ultimo sul posto e perfeziona, sgasando sul fondo, il proprio ingresso in area ove il medesimo numero 27 avversario gli frana, in netto ritardo, rovinosamente addosso. Se però per il direttore di gara non ci sono gli estremi per concedere il penalty in favore di Scienze Motorie, lo stesso signor Scifo resta inflessibile anche dopo i solleciti della sala VAR e il successivo check al monitor lasciando perciò che il gioco prosegua, tra le vibranti proteste dell'undici in completo giallo, con un semplice rinvio dal fondo. Demoralizzata dall'episodio in questione, dunque, Scienze Motorie perde progressivamente smalto in fase offensiva e al 62' si porta a tanto così dall'incassare lo svantaggio quando Leporatti, incaricatosi della battuta di un piazzato dalla trequarti sinistra, calcia direttamente in porta disegnando un arcobaleno che si stampa in pieno sul montante prima che Ferretti, in seno alla mischia accesasi in area avversaria, cestini incredibilmente da pochi passi il punto dello 0-1 alzando eccessivamente la mira della propria soluzione. Al 70', invece, è a dir poco provvidenziale Belli che, non lasciandosi tradire dalla pressione nell'uno contro uno con Manecchi, si oppone sulla pur carente di potenza battuta del centravanti dei blues abbassando in maniera decisiva la saracinesca e preservando così momentaneamente il risultato a reti bianche. Scienze Motorie, scampati i pericoli, tenta ora di affidarsi all'estro dei singoli ma al 77', per quanto la punizione da posizione centrale di Campani lasci completamente di stucco Nocentini, la relativa traiettoria non inquadra il bersaglio terminando di un soffio al di là della sbarra. Ecco che allora, sull'immediato capovolgimento di fronte, dall'altro lato si registra l'episodio a posteriori risultato decisivo dell'intera contesa: Barletti, non trovando sbocchi per giocare il pallone a terra, premia in profondità lo scatto di Manecchi che, dalla sinistra, lascia partire una splendida staffilata all'interno dei sedici metri avversari che Belli tocca appena, senza tuttavia riuscire a impedire al pallone di varcare la fatidica linea bianca. E' il vantaggio di Economia, il cui collettivo non soltanto si dà alla più sfrenata gioia con una corsa a perdifiato sotto la tribuna del "Pazzagli" per esultare con i propri supporters ma, nell'arco di altri quattro giri di lancette, sfiora finanche il micidiale uno-due che avrebbe, a tutti gli effetti, rappresentato il colpo del ko anticipato nei confronti di una frastornata Scienze Motorie che, però, un Kengni incuneatosi tra Catolfi e Catignano nonché portatosi indisturbato innanzi al cospetto dell'estremo avversario getta clamorosamente alle ortiche con una maldestra conclusione. I bicampeones della Facolcup tentano allora, arrivati a questo punto, di recuperare iniziativa e coraggio per raddrizzare lo sfavorevole risultato ma, a onor del vero, i tentativi di Zocco, Pisaneschi e Ceccherini si traducono in un niente di fatto e fungono da esiziale prodromo, per i relativi colori, di una cocente sconfitta su cui contribuisce a gravare il carico del rosso diretto rimediato all'88' da Giustarini, reo di essersi avvicinato minacciosamente a un Chiti rimasto a terra dopo un contrasto tra i due. Al termine, dunque, dei 7' di extra-time concessi dall'arbitro è Economia a far festa per aver centrato l'accesso al "Viola Park", sconfiggendo una Scienze Motorie non soltanto andata in questo modo incontro al secondo ko consecutivo per la prima volta nella propria storia ma che, al contempo, non è riuscita a trarre sino in fondo profitto da un potenziale a dir poco ingente: riusciranno dunque, come da loro tanto agognato nel più noto slogan che li contraddistingue, i ragazzi di mister Ciullini a riportare l'azzurro sopra il cielo di Novoli?

Riccardo Palchetti

GIURISPRUDENZA (4-3-3): Bado; Leshi, Mazzanti, Prunecchi (96' Procida), Calosci; Ivastanin (74' Ciavatta), Baravelli, De Vita (C); Paggetti, Lumachi (89' Panerai), Pretelli (90' Ribeiro). A disp.: Catelani, Broetto, Giambra, Mazzei. All.: Leonardo Giusti.

INGEGNERIA GESTIONALE (4-2-3-1): Simoni; Zoppi (C), Corti, Grandi (89' Parise), Celli (95' Pulidori); Niccoli, Piccini; De Mattia (68' Baldini), Parri, Masi (78' Bartolozzi); Guidi. A disp.: Brinzaglia, Grazzini, Berretti, Santangelo, Bruschi. All.: Gioele Salvadori.

ARBITRO: Denisi di Arezzo, coad. da Di Biase di Benevento e da Scifo di Firenze.

RETE: 86' Paggetti.

NOTE: ammoniti Baravelli, Paggetti, Piccini, Bartolozzi e Panerai.

Basta una rete del solito e mastodontico san Ivan Paggetti, registratasi a soltanto 4' dalla fine dei tempi regolamentari, per permettere a Giurisprudenza di piegare di misura l'immenso cuore di Ingegneria Gestionale e tornare a giocarsi, dopo ben tre anni, il tutto per tutto in una finale di Facolcup diversa dal solito che infatti, per la prima volta nella storia del torneo, vedrà fronteggiarsi per sollevare l'ambita coppa le due équipe protagoniste del derby per eccellenza di questa manifestazione. I reds, a questo proposito, esattamente come in occasione del precedente confronto contro Economia -valevole però, in quel caso, per l'ultima giornata della fase a gironi- hanno avuto il merito di compensare una carenza di adeguato raccordo fra i propri reparti con una stoica capacità di saper soffrire senza mai sfaldarsi nei momenti chiave della partita per poi, a ennesima testimonianza di come dietro l'estrema bellezza di questo sport sappia -rovesciando la medaglia- celarsi anche un volto di crudeltà, colpire i propri avversari con il massimo del cinismo, sugli sviluppi di una relativa disattenzione in retroguardia, quando ormai lo spettro dei supplementari cominciava a materializzarsi e approdare in questo modo nuovamente in una finale che tuttavia stavolta, a differenza del precedente del 2022, vedrà l'undici di mister Giusti calcare nientemeno che lo splendido manto del "Viola Park". Sfuma invece, al contempo, il sogno di provare a scrivere più che mai un finale diverso rispetto a quello del 2023 per Ingegneria Gestionale che, nonostante una prestazione corale in virtù della quale, forse, non avrebbe certamente demeritato qualcosa in più, ha però alla distanza finito per pagare a carissimo prezzo il non aver saputo sfruttare la rilevante mole di opportunità create fino a vedersi -a un passo dalla sirena- punita, in ossequio alla legge non scritta per eccellenza di questo sport, dall'estro del più rappresentativo elemento avversario e a trovarsi perciò condannata a restare al palo nella più amara maniera possibile. I ragazzi di mister Salvadori si presentano all'impegno in questione con l'ormai consolidato 4-2-3-1 schierandosi con capitan Zoppi, Corti, Grandi e Celli davanti a Simoni e con la diga in mediana formata da Niccoli e Piccini alle spalle di una trequarti al servizio di Guidi in cui sono De Mattia e Masi a strappare una maglia da titolare accanto all'imprescindibile fuoriquota Parri. Sul fronte opposto, invece, il roster di via delle Pandette è nuovamente costretto a reinventarsi per l'indisponibilità di alcuni dei propri uomini di maggior spicco come Santoro, Dodaro, Fantechi e un Ulivieri colpito da una lunghissima squalifica: di conseguenza, di fronte a Bado mister Giusti torna a proporre Leshi dal 1' basso a destra spostando, accanto a Prunecchi, Mazzanti al centro della difesa e facendo avanzare a mezzala -ruolo che peraltro ha spesso ricoperto nei mesi antecedenti con la maglia dell'Audace Legnaia in Prima Categoria- Baravelli in un assetto comunque ancora improntato al 4-3-3. Al fischio iniziale, passando adesso alla cronaca dell'incontro, Ingegneria Gestionale mette immediatamente le cose in chiaro: passano, infatti, appena ventisette secondi quando Guidi, recuperato un promettente pallone, avanza a grandi falcate defilato a sinistra per poi, giunto nei pressi dell'area avversaria, lasciar partire una soluzione potente e decisa che sorvola, per quanto non di molto, tuttavia il montante. Al 5' è invece lo specialista Parri a seminare scompiglio all'interno dei sedici metri dei reds con un velenoso piazzato dalla trequarti destra sul quale però Grandi, sbucato all'improvviso sul secondo palo, impatta -al netto della posizione propizia- la sfera in maniera non molto ortodossa cestinando così da pochi passi il punto del possibile vantaggio dei suoi. I finalisti del 2023 si confermano, anche nei minuti successivi, un collettivo dai meccanismi molto ben oliati nonché improntato tanto a una ferrea disciplina sotto il punto di vista tattico quanto alla costante ricerca, in fase di costruzione, dei fulcri del proprio gioco Parri e Niccoli a cui, all'occorrenza, si aggiungono le progressioni sulla destra della locomotiva Zoppi. Al 16' è però la volta di De Mattia che, dalla distanza, mette in apprensione Bado prima che, comunque, ci pensi Leshi ad allontanare prontamente il pallone dalla propria area. Dopo un altro insidioso tracciante di Parri sul quale però, al 29', nessuno arriva coi tempi giusti per correggerne la traiettoria in fondo al sacco, con lo scorrere delle lancette Giurisprudenza guadagna un po' più di campo e coraggio e al 32' sonda per la prima volta il terreno dalle parti di Simoni con un tentativo da fuori da Paggetti che si perde tuttavia al lato, alla sinistra dell'estremo difensore della Castelnuovese. Ben più pericolosi, invece, si rendono i reds al 41' quando, sugli sviluppi di un corner dalla sinistra di Ivastanin, la retroguardia di Gestionale non sbroglia a dovere la matassa ed è Baravelli ad impossessarsi, al limite, del pallone per poi lasciar partire un beffardo e chirurgico diagonale sul quale però Simoni si esalta togliendolo dallo specchio proprio in extremis e abbassando così da vero campione la propria saracinesca. Dalla bandierina, per il conseguente e nuovo calcio d'angolo in favore di Giurisprudenza, è ancora Ivastanin a disegnare una parabola al bacio per la testa dell'accorrente Mazzanti: il numero 14 in completo rosso però, pur prendendo impeccabilmente il tempo a compagni e avversari, si vede negare la gioia del vantaggio dal legno su cui va a stamparsi in pieno la propria incornata prima che la sfera finisca esattamente tra le braccia dell'incredulo Simoni. Dopo un primo tempo terminato dunque con il risultato ancora a reti inviolate, la ripresa prende il via sulla falsariga del botta e risposta: al 47', al termine di uno dei propri classici strappi, Paggetti converge verso il centro dalla sinistra ma, entrato in area, spedisce al di là del montante la propria soluzione mentre, 4' più tardi, ad andare incontro alla medesima sorte è, sul fronte opposto, un Niccoli abile a intercettare nei pressi del cerchio di centrocampo un'imprecisa punizione di Ivastanin e successivamente partito in una progressione fino al limite. Non va meglio, al 53', neppure a capitan De Vita che, lasciatosi tradire dalla pressione, spara alle stelle un calcio da fermo accordato ai reds ai sedici metri. Arrivati a questo punto, ad ogni modo, il ritmo che non aveva mancato di alimentare la contesa pare andare in riserva e, al netto della canonica girandola di sostituzioni, il match fa dunque il proprio ingresso in una fase di stallo il cui velo viene infine nuovamente squarciato al 74' quando Masi, dopo aver strappato un sanguinoso possesso a Mazzanti, lascia sul posto un De Vita disperatamente gettatosi in scivolata e scappa in completa solitudine defilato sull'out mancino: tuttavia, per quanto riesca finanche a presentarsi innanzi al cospetto di Bado, il numero 14 dell'équipe in total white non si rivela sufficientemente lucido al momento della conclusione scoccando un destro sostanzialmente debole sul quale l'estremo avversario ha più facilità nell'opporsi e sventare in questo modo una più che pericolosa minaccia. Al netto di questa chance capitale gettata alle ortiche, però, Ingegneria Gestionale non molla la presa e, anzi, torna a re-intensificare il proprio forcing a caccia dello spunto decisivo: l'imprecisione degli avanti di mister Salvadori, tuttavia, non manca neppure nei minuti seguenti di mettere i bastoni fra le ruote ai finalisti del 2023 e a questo proposito, se al 79' Parri indirizza sul fondo il suggerimento in verticale di Niccoli, nell'arco di centottanta secondi è invece Bartolozzi a coordinarsi in una splendida acrobazia in occasione di un tiro dalla bandierina del numero 16 dei blancos non centrando tuttavia il bersaglio al netto di un gesto tecnico davvero pregevole. Come lasciato intendere, però, con il passare dei minuti le opportunità non capitalizzate da parte di Gestionale iniziano a farsi sempre più rilevanti in termini quantitativi finché, all'86', gli dèi del calcio non le presentano un conto che più salato non potrebbe essere quando Baravelli, intercettato un pallone in mediana, lo gioca subito in verticale stimolando le capacità nello sprint di Paggetti che, cogliendo di sorpresa i centrali avversari, si porta indisturbato davanti a Simoni e lo trafigge con un esiziale mancino a incrociare che manda in completo e sfrenato visibilio il collettivo di Giurisprudenza. Per Ingegneria Gestionale è un autentico colpo sotto la cintura che, a livello psicologico, manda sostanzialmente al tappeto un undici agli ordini di Gioele Salvadori che tuttavia, per quanto giunto allo stremo delle proprie forze in specie a livello mentale, per un'ultima volta tenta di ribellarsi all'avverso fato e rimettere tutto in discussione. Al crepuscolo del corposo extra-time, infatti, i blancos conquistano un'interessante punizione dai venticinque metri con il signor Denisi che, prima della relativa battuta, preannuncia di far calare il sipario sul match al termine dell'azione: su un pallone pesante come un macigno, quando il cronometro segna ormai il 98', si porta il solito Parri, il cui sibilante mancino non si abbassa tuttavia coi tempi giusti per regalare ai suoi un ormai quasi insperato segno x. Questo è dunque l'epilogo di una sfida emozionale e intensa: pur avendo gettato il proprio cuore oltre l'ostacolo, finanche con un cronometro sempre più nemico, un'Ingegneria Gestionale pur brava a rifarsi con gli interessi dopo il flop della precedente edizione non riesce a centrare nuovamente, dopo gli eventi del 2023, un accesso alla finale che diviene invece appannaggio di una Giurisprudenza abile invece, dal canto proprio, a resistere con le unghie e con i denti al netto delle molteplici assenze che l'avevano afflitta e a guadagnarsi di conseguenza la possibilità di raggiungere al "Viola Park" gli acerrimi rivali di Economia in un derby mai come stavolta determinante e che non può, dunque, che promettere scintille.

Riccardo Palchetti

Indietro
Indietro

CHE PARTITA HAI VISTO? Analisi e commenti delle finali della FacolCup Enic 2025

Avanti
Avanti

CHE PARTITA HAI VISTO? Analisi e commenti delle gare valevoli per la terza giornata della FacolCup Enic 2025