CHE PARTITA HAI VISTO? Analisi e commenti delle gare valevoli per la terza giornata della FacolCup Enic 2025

RISULTATI

Girone A:

Ingegneria Gestionale - Ingegneria 5-2

Scienze Motorie - Professioni Sanitarie 3-4

Girone B:

Giurisprudenza - Economia 0-0

Ingegneria Meccanica - Umanistica 1-0

 

ANALISI DELLE PARTITE

Girone A:

INGEGNERIA GESTIONALE (4-2-3-1): Simoni; Zoppi (C), Corti (86' Grazzini), Grandi, Celli (78' De Mattia); Piccini (72' Pulidori), Niccoli (86' Berretti); Brinzaglia (46' Baldini), Parri, Masi (59' Bartolozzi); Guidi (64' Parise). A disp.: Santangelo. All.: Gioele Salvadori.

INGEGNERIA (5-3-2): Manetti (78' Garofalo); Vegni, Matteini (78' De Luca), Vannini (78' Rabissi), Maretti (57' Melli), Nencioni (67' Staderini); Minatti (78' Fili), Becattini (78' Stasi), Cortini (54' Livi); Calbi (C), Dugini (57' Sicuranza). A disp.: Balucani, Biffoli. All.: Nik Cinigiani.

ARBITRO: Denisi di Arezzo.

RETI: 15' Guidi, 23' Calbi, 44' Niccoli, 72' Bartolozzi, 79' Corti, 85' Staderini, 93' Parri.

NOTE: ammoniti Grandi, Niccoli, Becattini e Vannini.

Si completa finalmente, in occasione della gara inaugurale dell'ultimo turno della fase a gironi, il quadro delle semifinaliste di questa Facolcup 2025: a questo proposito Ingegneria Gestionale - dando ancora continuità a quei positivi segnali già emersi per la prima volta nel pur amaro esordio contro Scienze Motorie- dopo aver estromesso dalla competizione, con un prezioso successo, Professioni Sanitarie condannandola all'ultimo posto del Girone A si ripete anche nel decisivo derby che vedeva i ragazzi di mister Salvadori opposti all'équipe di Ingegneria strappando, infatti, con un roboante 5-2 altri tre punti che ne sanciscono il ritorno, dopo il 2023, alle final four e, allo stesso tempo, il riscatto -proprio sotto quest'ultimo profilo- dal flop della precedente edizione. Rovesciando la medaglia, invece, possiamo al contempo affermare come un simile traguardo sia divenuto a tutti gli effetti una chimera per il roster di Nik Cinigiani che a tal proposito, dopo la bruciante eliminazione datata 2024 sostanzialmente imputabile a un paio di sliding doors che non sono girate per il verso giusto soprattutto nel noto confronto con Economia, si è nuovamente trovato costretto a fare i conti con una dea bendata tutt'altro che arridente complice il serio infortunio occorso a Balucani, unico portiere a disposizione, nei minuti finali dell'impegno contro Scienze Motorie che ha obbligato tanto quest'ultimo all'ingessatura quanto, di conseguenza, il tecnico del collettivo in completo viola a presentarsi al più delicato impegno del relativo percorso privo di un estremo difensore di ruolo. Ingegneria, di conseguenza, schiera dal 1' tra i pali Manetti e prova, per quanto chiamata esclusivamente al successo nell'ottica del passaggio del turno a causa di una peggior differenza reti rispetto ai propri avversari, a tutelarlo massimamente con una linea arretrata a cinque e lo spostamento di Minatti, che abitualmente si distingue come centrale difensivo, nelle vesti di mediano: nonostante questo assetto molto votato alla copertura, tuttavia, Gestionale -conscia dal canto proprio dell'inopportunità di arroccarsi sulla possibilità di avanzare con ben due risultati a disposizione- attacca sin dal fischio d'avvio con un non irrilevante quantitativo di uomini e lascia, dunque, ampi spazi ai viola per ripartire in transizione affidandosi all'estro di capitan Calbi che non a caso, al 9', parte in un poderoso coast-to-coast dalla propria metà campo in occasione di un corner avversario e si porta di gran carriera fino ai sedici metri ove però, sul più bello, angola eccessivamente la mira della propria soluzione gettando in questo modo alle ortiche la chance per il vantaggio dei suoi. Non va peraltro meglio, qualche istante più tardi, al compagno di reparto Dugini che, innescato in profondità dalla bandiera del Centro Storico Lebowski, da posizione defilata sulla destra non riesce a mettere a fuoco il bersaglio. Al primo vero squillo, però, i ragazzi di mister Salvadori rompono il ghiaccio al quarto d'ora quando, sugli sviluppi di un tiro da fermo calciato da Parri tra la trequarti e l'area avversaria, Guidi prende sia il tempo a tutti che l'ascensore rendendosi protagonista di un imperioso stacco di testa che indirizza il pallone direttamente alle spalle dell'incolpevole Manetti. La gioia dell'1-0, tuttavia, si rivela senz'altro effimera per l'équipe in total white poiché, al netto di tutte le difficoltà limitanti l'undici agli ordini di Nik Cinigiani, quest'ultimo dimostra di saper incassare il colpo e trasformare rabbia e frustrazione in energia positiva indovinando il pertugio vincente per il momentaneo segno x dopo soltanto 8' grazie a Calbi che, lanciato sulla sinistra da Minatti, lascia partire un chirurgico rasoterra che trafigge Simoni insaccandosi sul palo lontano. Giunti a questo punto, il match continua -sulle prime- a protrarsi sulla falsariga del botta e risposta e se, al 27', al termine di una delle sue tipiche progressioni capitan Zoppi centra in pieno l'incrocio dei pali da distanza siderale, 2' più tardi il solito Calbi spedisce al di là del montante un calcio di punizione accordato ai relativi colori nei pressi del limite; con il passare dei minuti, però, è Ingegneria Gestionale ad aumentare con sempre maggiore decisione il proprio forcing allo scopo di rimettere la testa avanti ma, tra il 33' e il 38', sono dapprima il legno - in concorso con il decisivo tocco di Manetti- e, successivamente, l'imprecisione a mettere i bastoni fra le ruote, rispettivamente, a Zoppi, Guidi e Parri. Il medesimo Parri peraltro, già rivelatosi man of the match nel 3-2 al cardiopalmo rifilato dal relativo collettivo ai danni di Professioni Sanitarie, al 40' tenta ancora di iscrivere il proprio nome nel tabellino ma, anche in questa circostanza, dopo il prezioso scarico di un ispirato Zoppi non centra il bersaglio con una soluzione persasi alta. Il raddoppio di Gestionale, ad ogni modo, resta nell'aria e, al 44', gli sforzi dei ragazzi di mister Salvadori giungono infine a ricompensa quando, in occasione di un piazzato concesso al roster in completo bianco nei pressi del lato corto dell'area, Niccoli opta per calciare direttamente in porta un pallone che, con l'evidente complicità di Manetti, varca la fatidica linea bianca avversaria permettendo così ai finalisti del 2023 di tornare sul +1 proprio nell'imminenza dell'intervallo. La botta, sulla carta, non può che essere dura a livello psicologico per un'Ingegneria che però, ciononostante, al rientro in campo non pare lasciarsi condizionare più di tanto da essa: i ragazzi di mister Cinigiani infatti, ripresentatisi sul sintetico del "Pazzagli" con uno switch a protezione dello specchio tra Manetti e un Vegni che al 53', chiamato agli straordinari, si esalta sulla staffilata da fuori di Niccoli, tentano con orgoglio di reagire all'avverso fato prendendo di fatto in mano la prevalente iniziativa e provandoci soprattutto con un paio di tentativi dalla distanza di Becattini che tuttavia, tra il 64' e il 67', traducono in un niente di fatto due calci piazzati affidati all'educato piede della punta di diamante Calbi. Se però, da un lato, pur sfoderando un più che propositivo atteggiamento Ingegneria fatica a trovare la strada giusta per aprire crepe nella retroguardia avversaria, dall'altro invece l'undici agli ordini di Gioele Salvadori dimostra per l'ennesima volta quella capacità di saper rimanere lucido nei momenti più delicati e così, proprio nel miglior momento avversario, al 72' Gestionale cala il tris con il neo-entrato Bartolozzi che, sugli sviluppi di una punizione di Niccoli, ribadisce alle spalle di Vegni il pallone dopo la precedente respinta di quest'ultimo sul profondo spiovente del numero 16 in completo bianco. Per Ingegneria, adesso, è notte fonda: la rete in questione, infatti, rappresenta il definitivo punto di non ritorno per i viola che, fino a quel momento rimasti sostanzialmente compatti, crollano definitivamente a livello emotivo offrendo con più evidenza il fianco agli avversari che, a questo proposito, dopo 7' mettono una volta per tutte la freccia verso i tre punti con l'incornata di Corti sopraggiunta sul corner telecomandato dalla destra di Parri. Il match, ad ogni modo, ha ancora un paio di fiammate da riservare agli astanti sugli spalti prima di andare in archivio e se, all'85', Staderini finalizza perfettamente un'impennata d'orgoglio dei suoi con un esiziale mancino dal limite che lascia di stucco Simoni, in pienissima zona Cesarini è invece Parri a trovare, dopo due assist, anche la tanto agognata gloria personale al termine di uno slalom tra i difensori avversari timbrando così per la terza volta il cartellino nella kermesse e conferendo al contempo il definitivo assetto allo score. Ingegneria Gestionale, di conseguenza, blinda ufficialmente la seconda posizione alle spalle di Scienze Motorie e, dopo due edizioni, torna in una semifinale di Facolcup che la vedrà affrontare, con riserve in merito che saranno sciolte al termine del sentitissimo derby, Economia o Giurisprudenza.

Riccardo Palchetti

SCIENZE MOTORIE (4-3-3): Bicchi (55' Belli); Soldi, Catignano, Ferrari (60' Caruso), Taddei; Signorile (46' Macchiarelli), Calosi (60' Giustarini), Campani; Mantelli (C) (73' Cirillo), Ceccherini (55' Perlongo), Fiore (60' Catolfi). A disp.: Giorgelli, Salvadori. All.: Giovanni Corsi.

PROFESSIONI SANITARIE (4-3-3): Previtera; Frasciello, Regni, D'Amaddio, Picone (53' Bencini); Quadri, Mascherini (C), Bartoletti; Bambi, Alfoar (51' Brestolani), Briglia (52' Diku). All.: Yuri Torrini.

ARBITRO: Scifo di Firenze.

RETI: 4' Bartoletti, 14' Ceccherini rig., 30' Fiore, 37' Bambi, 45' Campani rig., 57' Regni, 75' Brestolani.

NOTE: ammoniti D'Amaddio, Quadri e Ceccherini.

Sorpassi e contro-sorpassi, autentica pioggia di reti, un legno a testa e, per non farsi mancare niente, un'altra innumerevole serie di emozioni: questa, volendo ridurre all'osso gli eventi registratisi sul sintetico del "Pazzagli", l'estrema sintesi del pirotecnico confronto tra Scienze Motorie e Professioni Sanitarie che, per quanto completamente irrilevante ai fini della graduatoria, si è -al termine di una vera e propria battaglia senza esclusione di colpi- infine concluso con un rocambolesco 4-3 in favore dei ragazzi di mister Torrini che, così facendo, si congedano in maniera più che dignitosa da una kermesse che li aveva a questo proposito visti costretti a salutarla con 90' d'anticipo a fronte dell'esiziale ko rimediato contro Ingegneria Gestionale nel corso del precedente turno. Se infatti, da un lato, Sanitarie si era presentata in quel di Grassina determinata a vendere pur sempre cara la pelle allo scopo di mettere, a difesa del proprio onore, in cascina i primi punti di una Facolcup in cui non sarebbe ufficialmente riuscita a ripetere l'exploit della scorsa edizione, dall'altro invece i campioni in carica, intenzionati a oliare i propri meccanismi in vista delle semifinali, non avrebbero comunque certamente -al netto del massiccio turnover operato, in specie durante la prima frazione, da parte di mister Corsi- disdegnato l'en plein nella fase a gironi per lanciare l'ennesimo segnale alle proprie avversarie in vista delle final four: a fronte di ciò, di conseguenza, il confronto si protrae sin da subito su ritmi alti e sulla falsariga del botta e risposta e vede, già al 4', il punteggio sbloccarsi quando Briglia, addomesticata una sventagliata in diagonale di Bambi, rientra sulla pressione del diretto avversario e scarica il pallone all'indirizzo di Bartoletti che, nei pressi del limite, lascia partire una soluzione che coglie Bicchi di sorpresa e termina la propria corsa direttamente sotto la traversa per il vantaggio di Professioni Sanitarie. Colpita a freddo, Scienze Motorie non intende minimamente accettare l'eventuale inerzia del match e, dopo una velleitaria conclusione di Ceccherini che l'attento Previtera neutralizza senza grattacapi all'8', al 14' è il medesimo centravanti in completo giallo a permettere ai propri colori di agguantare il segno x: il numero 31 di Scienze Motorie, a questo proposito, scippa un sanguinoso possesso a D'Amaddio e si invola in solitaria verso la porta di Sanitarie costringendo, inevitabilmente, il proprio marcatore a stenderlo all'interno dei sedici metri per impedirne la ravvicinata battuta a rete e inducendo così il direttore di gara alla concessione di un sacrosanto penalty in favore dei bicampeones della Facolcup che il medesimo Ceccherini trasforma con freddezza per il momentaneo 1-1. Al 23' invece, sul fronte opposto, a tentare di salire in cattedra è l'iconico Bar Alfoar: l'idolo delle masse della competizione, tuttavia, nonostante la più che invitante mattonella si fa prendere da un'eccessiva foga proprio sul più bello e, da posizione defilata sulla destra, spedisce al lato il pallone del possibile raddoppio dei suoi. Così, in ossequio alla legge non scritta per eccellenza di questo sport, alla mezz'ora è ancora Scienze Motorie a passare ribaltando, in questo modo, il risultato con un'azione in ripartenza da manuale al termine della quale Fiore, liberato innanzi al cospetto di Previtera dal servizio in orizzontale di Campani, corregge con il destro il pallone oltre la fatidica linea bianca avversaria anche grazie all'ausilio del palo. Per Professioni Sanitarie, a questo punto, un fato che anche in vista di questa circostanza l'aveva privata di pedine di assoluto spicco quali Marafioti, Marchese, Chini e Bellosi si conferma per l'ennesima volta tutt'altro che arridente: al netto, però, tanto di ciò quanto di una cortissima coperta che avrebbe permesso a mister Torrini di effettuare appena tre sostituzioni l'équipe in total green si rialza in maniera rimarchevole e reagisce ai colpi infertile. Già dopo appena 3', non a caso, l'apertura di D'Amaddio pesca in ottima posizione un Bambi la cui soluzione a girare, tuttavia, si stampa in pieno sul legno: il 2-2, ad ogni modo, resta pur sempre nell'aria per i terzi classificati del 2024 che infatti, continuando a tenere alti i giri del proprio motore, vi pervengono infine al 37' quando il medesimo Bambi, sugli sviluppi di un filtrante di capitan Mascherini, favorito da un imperfetto colpo di testa di Ferrari trova di fronte a sé un'autostrada in direzione dello specchio avversario e si invola dalle parti di Bicchi per poi superare quest'ultimo con un delizioso lob che ristabilisce nuovamente le sorti dell'incontro. Prima del duplice fischio, tuttavia, la contesa ha ancora un'ultima emozione da riservare agli astanti sugli spalti dal momento che, al 42', il signor Scifo ravvisa un tocco con il braccio di Picone nella relativa area indicando, di conseguenza, per la seconda volta il dischetto in favore di Scienze Motorie attraverso una decisione successivamente confermata dopo un ultimo check al monitor su invito della sala VAR: il gioco, così, può riprendere al 45', minuto in cui Campani si rivela esiziale dagli undici metri togliendo la ragnatela dall'incrocio dei pali alla destra di Previtera e calando il tris per l'undici in completo giallo con l'intervallo all'orizzonte. Per quanto, tuttavia, i più possano aspettarsi un roster di Professioni Sanitarie alle prese con un contraccolpo psicologico derivante dall'aver subìto in un momento estremamente delicato la rete del nuovo svantaggio, il collettivo in completo verde si ripresenta in realtà, dopo la pausa, in campo con il medesimo piglio dell'avvio dei primi 45' e, tornando a sfoderare un approccio particolarmente convinto, mette alle corde i propri avversari traendo al contempo profitto dall'ingresso delle forze fresche: se, però, al 54' il tentativo dalla distanza di Mascherini si perde sul fondo, centottanta secondi dopo gli sforzi dei ragazzi di mister Torrini giungono a ricompensa quando, sugli sviluppi di un'azione di calcio d'angolo, Regni svetta imperiosamente sul traversone di Diku e con un'incornata perentoria schiaccia il pallone alle spalle di un Belli entrato appena 2' prima al posto dell'infortunato Bicchi. Il 3-3, peraltro, galvanizza in maniera sproporzionata Professioni Sanitarie e ne alimenta rabbia e orgoglio in direzione di un encomiabile congedo dal torneo: al 63', a questo proposito, Bartoletti sfiora la propria doppietta con un'insidiosa conclusione che fa soltanto la barba al montante mentre, al 65', è a dir poco provvidenziale Belli nell'opporsi con i piedi sul colpo a botta sicura nei pressi dell'area piccola di Brestolani. Per quanto scampati, i molteplici pericoli portati dalle relative parti dall'undici in total green scuotono Scienze Motorie che, peraltro già rinvigorita dagli ingressi al 60' di Caruso, Catolfi e Giustarini, al 68' risponde con un contropiede portato avanti dal medesimo Caruso ma non finalizzato a dovere dall'imprecisa conclusione di Mantelli. A non incontrare miglior fortuna, appena un giro di lancette più tardi, è invece Macchiarelli che, per quanto smarcato in completa solitudine dal cross al bacio di Giustarini, si vede negare la gioia del poker da uno strepitoso colpo di reni di Previtera che, pur preso in controtempo, recupera in un lampo la più opportuna posizione per mettere a punto un autentico miracolo sull'incornata del numero 22 avversario. Al 75', tuttavia, si registra in favore di Professioni Sanitarie il decisivo episodio del confronto quando Brestolani, servito in verticale dall'iniziativa di Frasciello, avanza a grandi falcate per poi, una volta entrato in area, fulminare sul palo lontano l'incolpevole Belli per il controsorpasso dei ragazzi di mister Torrini e il punto di quello a posteriori rivelatosi il definitivo 3-4. I campioni in carica, infatti, non mancano di lanciarsi, sparando le proprie residue cartucce, all'arrembaggio per centrare l'ennesimo e incredibile pareggio del match ma, ciononostante, sono tanto la dea bendata quanto l'imprecisione dei relativi avanti a mettere i bastoni fra le ruote a Scienze Motorie. A questo proposito, dopo una ghiottissima opportunità cestinata da distanza ravvicinata da Caruso all'80' e una traversa colpita da Perlongo al 91', a un passo dal triplice fischio Macchiarelli si trova nuovamente sulla propria testa un pallone al bacio crossatogli, stavolta, da Soldi: anche in questa circostanza, tuttavia, il numero 22 in completo giallo non indovina il pertugio vincente per il gol spedendo la propria zuccata fuori di un soffio e non riuscendo così parimenti a evitare, dopo una lunga striscia di risultati positivi, il primo -per quanto ininfluente- ko di Scienze Motorie dell'era Corsi.

Riccardo Palchetti

Girone B:

GIURISPRUDENZA (4-3-1-2): Bado; Leshi, Baravelli, Prunecchi, Calosci; De Vita (C), Broetto (56' Ulivieri), Ciavatta (66' Santoro); Pretelli (82' Procida); Lumachi (90' Ivastanin), Paggetti. A disp.: Catelani, Panerai, Mazzei, Dodaro, Fantechi, Ribeiro. All.: Leonardo Giusti.

ECONOMIA (4-3-3): Nocentini; Barletti (84' Feroce), Rubechini (91' Calonaci), Gorfini (65' Ferretti), Trincia; Cosmi, Leporatti (C) (78' Guidotti), Mugnaini (78' Biagini); Tanini, Kengni (65' Rocchini), Manecchi. A disp.: Nannelli, Tanzi, Lacrimini, Pezzella, Chiti, Fois. All.: Fabio Ciullini.

ARBITRO: Scifo di Firenze.

NOTE: ammoniti Paggetti, Leporatti, Rubechini, Rocchini, Ulivieri e Manecchi; al 96' espulso Ulivieri per doppia ammonizione.

Se c'è una partita, al di fuori della finale, che ha da sempre rappresentato l'appuntamento in assoluto più sentito della Facolcup parliamo, senza alcuna ombra di dubbio, di Giurisprudenza-Economia: il "derby di Novoli" infatti, come frequentemente epitetato dagli addetti ai lavori e non solo, ha sempre diviso -a tratti, per onor del vero, anche ponendosi un po' al di sopra delle righe- sul rettangolo verde gli avventori dei medesimi plessi di via delle Pandette, alimentando una rivalità sportiva che peraltro, dati alla mano, nelle tre precedenti edizioni aveva sempre visto la compagine risultata vincitrice staccare infine il pass per il tanto ambito ultimo atto. In questa circostanza però, a differenza delle semifinali del 2023 e del 2024, la posta in palio non coincideva con l'approdo alla possibilità di giocarsi il trofeo quanto, piuttosto, con un pur sempre rilevante primo posto in seno al Girone B che, non a caso, avrebbe consentito a chi fosse prevalso di eludere in semifinale il temibile roster di Scienze Motorie. La pressione, di conseguenza, non mancava certamente di gravare comunque sulle due équipe, peraltro presentatesi ai nastri di partenza del confronto con un organico non a pieno regime: se infatti, da un lato, a condizionare le scelte di mister Giusti si ponevano, tra l'altro, l'assenza di Mazzanti, un Dodaro ai box e un Prunecchi che, pur partito titolare, non sarebbe comunque stato al top della propria forma fisica, dall'altro anche il tecnico dei blues si è parimenti trovato costretto a ridisegnare il proprio assetto di partenza in virtù, soprattutto, di una retroguardia falcidiata dagli infortuni che lo ha dunque visto arretrare tanto Barletti finanche come terzino destro quanto Leporatti nelle vesti di mezzala e, al contempo, dare fiducia dal 1' a Kengni per affiancare, assieme a Tanini, il rientrante ma pur sempre non al cento per cento numero 9 Manecchi. Passando adesso alla cronaca dell'incontro, è indubbiamente Economia a dare l'impressione di risultare molto meno influenzata da una dea bendata tutt'altro che arridente: i ragazzi di mister Ciullini, infatti, a causa della peggior differenza reti rispetto ai propri avversari sono obbligati esclusivamente a vincere per scalzare Giurisprudenza dalla vetta del raggruppamento e, in virtù di un simile aspetto, partono al fulmicotone rendendosi pericolosi dopo appena 4'. Tanini, a questo proposito, una volta vistosi respingere il proprio tentativo da posizione defilata sulla destra scarica il pallone all'indirizzo di Manecchi, il quale va incontro a un'identica sorte rispetto a quella del compagno: l'azione, tuttavia, non finisce qui dal momento che la carambola generatasi schizza esattamente sui piedi del ben appostato Kengni che però, al netto dell'invitante mattonella, fallisce al volo una più che ghiotta chance per il vantaggio dei propri colori a fronte della prodigiosa respinta di un Bado già chiamato agli straordinari. Ciononostante, Economia continua a tenere il proprio piede saldamente premuto sull'acceleratore e, al 9', Manecchi prende il tempo a Prunecchi sugli sviluppi di un profondo spiovente dall'out mancino di Trincia: la tempestiva uscita di Bado, tuttavia, è provvidenziale nel chiudere prontamente lo specchio al centravanti dei blues che infatti, per quanto indisturbato innanzi al cospetto dell'estremo avversario, conclude soltanto sul fondo. Dire che Giurisprudenza, dal canto proprio, tenti di arroccarsi sul duplice risultato favorevole non sarebbe corretto: i reds infatti, più che altro, complice l'asfissiante pressing di Economia ai propri danni non riescono per il momento a indovinare pertugi per far girare a dovere il pallone e si trovano perciò spesso indotti a sventagliarlo in verticale in direzione del tandem offensivo Lumachi-Paggetti ove, però, la linea arretrata schierata da mister Ciullini risulta costantemente precisa e puntuale in chiusura contribuendo in questa maniera a far sì che siano ancora i campioni del 2023 a tenere in mano le redini dell'incontro. Al 21', peraltro, Manecchi brucia in velocità Baravelli sull'imbucata di Tanini provando a involarsi verso lo specchio: il poliedrico difensore dell'Audace Legnaia, nel tentativo di salvare la situazione, si getta disperatamente in scivolata sulla sfera prima che Bado, però, la tocchi con le mani inducendo però il signor Scifo, interpretante la giocata del numero 4 di Giurisprudenza come retropassaggio intenzionale, a concedere ai blues una punizione a due all'interno dei sedici metri avversari. Nella circostanza, Tanini si fa toccare corto il pallone da capitan Leporatti e lascia partire un destro di inaudita potenza sul quale è tuttavia monumentale Ciavatta, in barriera, nell'immolarsi con la schiena sporcandone prontamente la traiettoria in corner. Dopo la sofferenza iniziale, ad ogni modo, la retroguardia di Giurisprudenza trova progressivamente la giusta quadra per serrare adeguatamente i propri ranghi e, con il passare dei minuti, i ragazzi di mister Giusti crescono anche per intensità dalla cintola in su: se però, al 32', un Paggetti desideroso di ripetersi dopo il decisivo punto del momentaneo 2-1 nei confronti di Ingegneria Meccanica non calibra stavolta a dovere la propria soluzione a girare in occasione di un tiro dalla bandierina di Ciavatta, al 44' è invece strepitoso Nocentini nel non farsi cogliere impreparato allontanando, con uno splendido volo, direttamente dall'incrocio dei pali un insidioso calcio da fermo di Calosci. Al termine di un intervallo che vede i due tecnici ripresentarsi sul sintetico del "Pazzagli" senza operare ancora ritocchi ai relativi undici di partenza, tuttavia, è nuovamente Economia a spingere con più insistenza in fase offensiva: l'approccio alla ripresa dell'équipe agli ordini di Fabio Ciullini, infatti, è tanto ottimale quanto quello da essi dimostrato all'alba dei primi 45' anche se, al 49', la staffilata dalla distanza di Cosmi pecca di potenza e precisione per impensierire un Bado attento nel distendersi sulla propria destra per impossessarsi del pallone. 3' più tardi, invece, Barletti prende l'ascensore con un imperioso stacco sul calcio d'angolo dalla sinistra di Tanini ma, per quanto trovatosi libero di colpire in piena area, alza eccessivamente la mira della propria incornata cestinando un'altra opportunità per stappare la partita in favore dei suoi. Scampati i pericoli, Giurisprudenza prova a guadagnare ancora campo e coraggio e, al 62', sfiora con il tanto, in precedenza, corteggiato "puma" Lumachi il punto del vantaggio quando Paggetti, addomesticato il suggerimento di De Vita, accende com'è solito fare il motorino largo a destra e lascia sul posto ben due avversari per poi servire a rimorchio l'accorrente bandiera della Sancascianese che, bravo sì ad attaccare coi tempi giusti il primo palo, non riesce però incredibilmente a mettere a fuoco il bersaglio da distanza ravvicinata. Arrivati a questo punto, tuttavia, al netto della girandola di sostituzioni operate dai due allenatori il confronto entra in una fase di sostanziale stallo in cui entrambe le retroguardie sfoderano un'elevata attenzione impedendo dunque ciascuna ai propri avversari di aprire crepe nel relativo muro: nel finale, comunque, è nuovamente Economia -costretta, sparando le proprie residue cartucce, al tutto per tutto in direzione della rete che varrebbe il primo posto- a farsi sotto con più decisione ma, per l'ennesima volta, a metterle i bastoni fra le ruote è l'imprecisione dei propri avanti. All'88', infatti, è Ulivieri, sostituendosi a Bado, a respingere il piazzato dal vertice destro dell'area di Tanini mentre 5' dopo, in piena zona Cesarini, Calonaci spizza con perfetto tempismo il pallone sulla punizione di Nocentini nei pressi del centrocampo ma Manecchi, vinto un rimpallo con Baravelli, spedisce ancora sul fondo il pallone da pochi passi impedendo parimenti, così, allo score di vedersi apportate modifiche fino al calar del sipario. Nonostante una prova di cuore e carattere, dunque, quel pizzico di cattiveria in più mancata negli ultimi metri condanna i blues a terminare -per quanto ex aequo con gli acerrimi rivali- la fase a gironi al secondo posto e a dover superare, sulla propria strada per tornare al "Viola Park", quella Scienze Motorie che, per la storia fatta in questa competizione, chiunque avrebbe comunque voluto aprioristicamente evitare; dall'altro lato, invece, una tutt'altro che brillante Giurisprudenza, ancora necessitante di oliare qualche meccanismo, dimostra pur sempre di saper soffrire collettivamente nei momenti decisivi e, con le unghie e con i denti, difende la preziosissima prima piazza che le permetterà, in semifinale, di affrontare Ingegneria Gestionale.

Riccardo Palchetti

INGEGNERIA MECCANICA (4-3-2-1): Caroti; Benvenuti (82' Vagaggini), Roggi, Navarria (70' Marino), Di Tirro; Andreini, Tramonti (C), Nicchi (70' Fibbi); Sarti, Lo Vecchio; Bianchi (82' Bellucci). All.: Giorgio Mandragora.

UMANISTICA (5-3-1-1): Bruni; Al Zaghaibeh, Capecchi, Daka, Denisi (C), Nocentini; Loayza (88' Regoli), Di Maggio (88' Amato), Caviglia (65' Costantini); Matucci; Ara. A disp.: Alba, Vasington, Abu Adas, Fania. All.: Mauro Capecchi.

ARBITRO: De Biase di Benevento.

RETE: 39' Sarti.

NOTE: ammoniti Daka, Navarria e Al Zaghaibeh.

Sembrava che soltanto ieri si fosse levato il sipario sulla quarta edizione della Facolcup e invece, con poco più di un mese già passato dallo scorso 24 aprile, la recentissima Ingegneria Meccanica-Umanistica ha rappresentato nientemeno che la definitiva ultimazione della fase a gironi della consolidata kermesse universitaria che, dunque, si appresta adesso a voltare pagina e rendere progressivamente più visibile quella tanto ambita strada verso il "Viola Park" nell'attesa delle imminenti semifinali che se, da un lato, vedranno Economia lanciare il guanto di sfida a Scienze Motorie nel remake dell'ultimo atto datato 2024, dall'altro metteranno invece di fronte Giurisprudenza e Ingegneria Gestionale, una delle quali potrà dunque per la prima volta in assoluto calcare il prato dei sogni del centro sportivo gigliato con l'obiettivo di sollevare il prestigioso trofeo. Ingegneria Meccanica e Umanistica, tuttavia, tornando all'ultimo match disputatosi in ordine cronologico non avevano più niente da chiedere alla propria Facolcup a causa della condanna all'eliminazione abbattutasi, come un'esiziale scure, nel medesimo momento su entrambe dopo il 3-1 rifilato da parte dei reds all'undici di Giorgio Mandragora: ciononostante, il confronto tra le due si presentava, in senso assoluto, come tutt'altro che irrilevante dal momento che, ragionando in una più ampia prospettiva, metteva in palio la residua possibilità di blindare l'accesso diretto all'edizione ventura -senza, dunque, il previo bisogno di passare dai play-off- per chi se lo fosse aggiudicato. Tanto gli orange quanto i ragazzi di mister Capecchi, non a caso, si sono presentati ai nastri di partenza della contesa a dir poco agguerriti e desiderosi di onorare con il coltello tra i denti un impegno che, dopo una battaglia senza esclusione di colpi, ha infine premiato con la non insolita combinazione tra minimo sforzo e massimo risultato una più cinica Ingegneria Meccanica capace, in questa maniera, di vedere i frutti della forza del proprio gruppo -già apprezzati, da parte di coloro incarnanti una vocazione più "imbastente", in occasione della festa Offside- giungere a concreta ricompensa anche sul rettangolo verde. Sono proprio i ragazzi di mister Mandragora, a questo proposito, a rendersi per primi pericolosi al fischio iniziale e, dopo aver sondato senza successo con Bianchi il terreno dalle parti di Bruni già al 1', 2' più tardi chiamano quest'ultimo agli straordinari -aspetto che, peraltro, rappresenterà uno dei temi più caratteristici della gara- per opporsi sulla gran botta ravvicinata di Sarti. Umanistica, però, superato lo sbandamento iniziale si rimbocca le maniche nell'ottica di una reazione che, al 12', vede bomber Ara ricevere il pallone spalle alla porta e crearsi ottimamente lo spazio per una conclusione tuttavia sporcata prontamente in corner dal muro difensivo orange. L'attaccante dell'Antella, dal canto proprio, ha la possibilità di riscattarsi nell'arco di soltanto 120" ma, sugli sviluppi di un lancio dalle retrovie la cui traiettoria viene calcolata male da parte di Navarria, per quanto riesca a presentarsi indisturbato innanzi al cospetto di Caroti esita per qualche attimo di troppo al momento della finalizzazione lasciando infine partire un maldestro lob che termina la propria corsa ampiamente al di là del montante vanificando così una ghiottissima opportunità per stappare la partita. Partita che, ad ogni modo, continua a protrarsi sulla falsariga del botta e risposta: se infatti, al 19', la punizione dai sedici metri di Sarti si spegne di un soffio al lato, al 23' l'implacabile Ara si getta ancora alla ricerca della propria terza rete nella competizione ma, dopo l'invito di Matucci, una volta liberatosi al tiro calibra nuovamente quest'ultimo in maniera non ortodossa spedendo il pallone sul fondo. Passano altri due giri di lancette e il fronte torna nuovamente a capovolgersi quando Sarti, appostato sul secondo palo, si sveste dei panni di finalizzatore con una preziosa sponda sul traversone di Bianchi all'indirizzo di Nicchi che tuttavia, al netto della propizia posizione, non riesce a mettere a fuoco il bersaglio. Arrivati a questo punto, ad ogni modo, la partita entra in una fase di sostanziale stallo in cui nessuna delle due équipe perfeziona scorribande in grado di far crollare il muro difensivo avversario con un'Ingegneria Meccanica che, comunque, dà l'idea di apparire maggiormente nel vivo del gioco finché, al 39', non sono proprio gli orange a portarsi in vantaggio: Andreini, dopo aver intercettato un errato suggerimento in disimpegno di Nocentini, sventaglia sull'out mancino il pallone all'indirizzo del solito Sarti che, dopo averlo elegantemente messo a terra, sposta quest'ultimo dalla pressione di Al Zaghaibeh e scaraventa un destro di rare potenza e precisione direttamente all'incrocio dei pali lasciando di stucco l'incolpevole Bruni per quello che, peraltro, si candida senza dubbio a rappresentare uno dei gol più belli dell'intero torneo. Umanistica, tuttavia, dal canto proprio dimostra di non voler affatto accettare la piega che potrebbe prendere l'inerzia del match e, in avvio di ripresa, tenta di mettere all'angolo i propri avversari e intensificare al contempo i giri del proprio motore in direzione del segno x. Se però, tra il 48' e il 54', i tentativi di Di Maggio e Caviglia non vanno a buon fine per i ragazzi di mister Capecchi, al 55' Ara si riscatta dai precedenti errori e con una perentoria incornata corregge alle spalle di Caroti il corner dalla destra di Di Maggio: il direttore di gara, tuttavia, ravvisa nella circostanza un intervento falloso del centravanti in total black ai danni del proprio marcatore optando dunque per la mancata convalida della rete dopo essersi ulteriormente schiarito le idee in virtù del check effettuato al monitor su invito della sala VAR. Nonostante questo forcing, però, Umanistica non riesce nei successivi minuti a trovare continuità dalla cintola in su finendo, dunque, per cedere maggiormente il passo a un'Ingegneria Meccanica che ad ogni modo, dal canto proprio, si prodiga in un'incredibile sequela di occasioni fallite per mettere i tre punti con anticipo in ghiaccio vuoi per l'imprecisione dei propri avanti, vuoi per un Bruni in autentico stato di grazia. All'ora di gioco si parte con un Benvenuti che, lanciatosi in scivolata sul cross basso di Lo Vecchio, non si presenta coi giusti tempi all'appuntamento con la sfera per spingerla oltre la fatidica linea bianca avversaria; al 62' è invece la volta di Andreini, sulla cui insidiosa staffilata dalla distanza Bruni si esalta rifugiandosi in corner. Dalla bandierina Lo Vecchio disegna una parabola al bacio per l'accorrente Navarria ma il centrale in completo arancione, al netto del proprio tentativo in piena area piccola, si vede negare la gioia del gol da un nuovo provvidenziale intervento di Bruni. Bruni che, evidentemente non ancora sazio, con un balzo felino sale in cattedra anche al 73' per impedire alla progressione di Sarti di sfociare nella doppietta personale del numero 40 di Meccanica per poi, 2' dopo, risultare invece graziato da una traversa su cui va a stamparsi in pieno il veemente destro da lontano di Benvenuti. I ragazzi di mister Mandragora, nonostante le plurime chances cestinate, non tolgono il piede dall'acceleratore e all'80' si portano nuovamente a tanto così dal raddoppio quando Sarti sgasa sul fondo dopo aver lasciato sul posto Nocentini e Capecchi prima di servire a rimorchio il pallone per il neo-entrato Fibbi che però, da pochi passi, imprime assai poca forza alla propria deviazione per impensierire l'attento estremo in forza al Poggibonsi. Ad ogni modo, dopo le ultime cartucce sparate a vuoto dal monumentale Sarti e dal medesimo Fibbi che, all'86', colpisce di testa il traversone di Bellucci alzando eccessivamente la mira della propria zuccata, il punteggio non avrà più modo di andare incontro a ritocchi sino al triplice fischio del signor De Biase: al calar del sipario, dunque, Ingegneria Meccanica vede definitivamente certificato il proprio ottimale congedo da questa edizione della Facolcup che, come già lasciato intendere, le permetterà inoltre di risultare già qualificata alla prossima edizione e inserirsi con ancor più forza nei ranghi di un torneo che l'ha invece vista assente nel 2024; Umanistica, invece, va purtroppo incontro al terzo ko in altrettante sfide disputate salutando la kermesse non soltanto da fanalino di coda del proprio raggruppamento ma, anche, con l'obbligo di dover nuovamente passare, nel 2026, dai play-off al netto di quella che, a prescindere da tutto, è stata l'ottima reazione generale sfoderata da parte del collettivo di mister Capecchi dopo la batosta all'esordio subita contro Giurisprudenza.

Riccardo Palchetti

CLASSIFICA MARCATORI

5 RETI: Paggetti (Giurisprudenza).

3 RETI: Parri (Ing. Gestionale), Manecchi (Economia).

2 RETI: Tanini (Economia), Ara (Umanistica), Guidi (Ing. Gestionale), Sarti (Ing. Meccanica).

1 RETE: Caruso, Catignano, Giustarini, Perlongo, Ceccherini, Fiore, Campani (Scienze Motorie), Baldini, Niccoli, Corti, Bartolozzi (Ing. Gestionale), Fabbri (Ing. Meccanica), Leporatti, Barletti (Economia), Leshi, Ulivieri, Broetto, Mazzanti, De Vita (Giurisprudenza), Maretti, Matteini, Calbi, Staderini (Ingegneria), Marafioti, Chini, Bellosi, Bartoletti, Bambi, Regni, Brestolani (Professioni Sanitarie).

GIUSTIZIA SPORTIVA

CALCIATORI ESPULSI

Inibizione fino al giugno 2026: Ulivieri (Giurisprudenza).

"L’organizzazione, prendendo atto di quanto accaduto nei minuti finali della partita Giurisprudenza - Economia, rilevando nella reazione del calciatore di Giurisprudenza Niccolò Ulivieri alle seppur evitabili sollecitazioni di un calciatore avversario un comportamento contrario ai valori del Torneo, essendo stato lo scorso anno lo stesso Ulivieri coinvolto in un episodio altrettanto spiacevole nella partita tra le medesime squadre, nonostante apprezzi il confronto avuto con il ragazzo che ha riconosciuto l’errore e si è detto dispiaciuto per l’episodio, si trova costretta a sanzionare il calciatore, già squalificato per la prossima partita, con la squalifica oltre che per l’ultima gara dell’edizione corrente di FacolCup, anche per tutte le partite dell’edizione 2026 del torneo medesimo".

Squalifica per una giornata: Giustarini (Scienze Motorie).

CALCIATORI NON ESPULSI

Squalifica per una giornata per somma di ammonizioni (III infrazione): Zocco (Scienze Motorie).

Ammonizione con diffida (II infrazione): Brinzaglia (Ing. Gestionale), Broetto (Giurisprudenza), Manecchi (Economia).

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MODALITÀ DI VENDITA DEI TAGLIANDI PER LA FINALE DELLA FACOLCUP