CHE PARTITA HAI VISTO? Analisi e commenti delle finali della FacolCup Enic 2025
RISULTATI
Scienze Motorie-Ingegneria Gestionale 1-2
Giurisprudenza-Economia 2-1
ANALISI DELLE PARTITE
SCIENZE MOTORIE (4-3-3): Belli; Catolfi (C), Macchiarelli, Catignano, Taddei; Caruso, Calosi, Ceccherini; Mantelli, Bicchi, Perlongo. A disp.: Giorgelli. All.: Giovanni Corsi, assente, in panchina Filippo Bartolini e Matteo Allegranti.
INGEGNERIA GESTIONALE (4-2-3-1): Simoni; Zoppi (C), Corti, Grandi, Grazzini (88' Celli); Parri, Piccini; Santangelo (46' Baldini), Brinzaglia, Masi (20' De Mattia); Bartolozzi (75' Guidi). All.: Gioele Salvadori.
ARBITRO: Denisi di Arezzo.
RETI: 28' Perlongo, 66' Parri, 79' Guidi.
NOTE: ammoniti Catignano, Simoni, Baldini, Brinzaglia, Guidi e Caruso; al 76' Catolfi sbaglia un rigore (parato).
Grazie a una rimonta firmata da Parri e Guidi nell'arco di tredici giri di lancette durante i secondi 45', Ingegneria Gestionale corona nella miglior maniera auspicabile il proprio percorso in questa FacolCup 2025 mandando al tappeto una Scienze Motorie a dir poco rimaneggiata con l'aggregato di 2-1 e salendo di conseguenza, al termine della finale di consolazione, sul più basso gradino del podio. Questo peraltro, dopo l'argento del 2023, è il secondo miglior risultato di sempre nella storia dei blancos che, dopo aver visto -nel corso del primo tempo- quegli stessi spettri che li avevano condannati a una bruciante sconfitta in semifinale contro Giurisprudenza, hanno stavolta saputo fare tesoro dei precedenti errori e rivelarsi tanto costantemente caparbi quanto ancor più cinici negli ultimi metri fino a certificare per l'équipe in completo giallo un triplo ko consecutivo a cui mai fino a questo punto essa era andata incontro negli anni passati. Non solo, dal momento che il successo di misura centrato da parte di Gestionale nei relativi confronti condanna allo stesso tempo i bicampeones della FacolCup alla prima e amara medaglia di legno in assoluto dopo i due trionfi inframezzati da un terzo posto da loro ottenuti nelle precedenti edizioni. Un dato, questo, indubbiamente sorprendente in specie alla luce del fatto che, a detta di tutti gli addetti ai lavori, mai prima d'ora Scienze Motorie si era presentata ai nastri di partenza del torneo con un potenziale così ingente a propria disposizione ove a risaltare era, più di ogni altra cosa, l'elevato numero di fuoriquota rintracciabile in particolar modo a centrocampo; c'è, tuttavia, altresì da dire che, tra le file dei ragazzi di mister Corsi, prima dello scorso mercoledì l'insuccesso rimediato in semifinale contro Economia aveva lasciato non pochi strascichi a partire dall'indisponibilità per squalifica di Zocco e Giustarini nonché passando per il tanto discusso episodio del presunto fallo da rigore da quest'ultimo subìto che, per stessa ammissione dei diretti interessati, aveva convinto altri effettivi a non presentarsi in quel di Grassina per provare a giocarsi il bronzo. Al netto del fatto che entrambe le compagini arrivassero dunque all'impegno in questione con le ossa ancora rotte dopo i precedenti 90', è stata però soprattutto proprio Scienze Motorie a doversi reinventare in misura a dir poco massiccia a causa di un'innumerevole serie di assenze avvertitasi finanche in panchina ove, a questo proposito, il febbricitante tecnico Giovanni Corsi si è visto giocoforza obbligato a delegare il proprio lavoro ai vice Filippo Bartolini e Matteo Allegranti. Unitamente a ciò, l'undici in completo giallo si è ritrovato, in vista del fischio d'inizio, con appena undici calciatori -di cui due portieri- a disposizione poiché Giorgelli, peraltro unico fuoriquota del roster presente, era soltanto formalmente incluso in distinta dato un problema alle caviglie da lui rimediato proprio durante la gara inaugurale contro i ragazzi di mister Salvadori che lo rendeva del tutto indisponibile per calcare il sintetico del "Pazzagli". Una simile situazione ha di conseguenza costretto i vertici di Scienze Motorie all'adattamento, soprattutto, dei centravanti Macchiarelli e Ceccherini a, rispettivamente, centrale difensivo e mezzala e del secondo portiere Lorenzo "iceman" Bicchi a numero nove, supportato da Mantelli e Perlongo nonché cedente il proprio posto tra i pali al titolare Edoardo Belli che, rivelatosi inoltre in autentico stato di grazia, ha coi propri plurimi e decisivi interventi impedito al punteggio di assumere contorni ancor più pesanti nei confronti dei relativi colori. Il medesimo Belli, peraltro, passando adesso alla cronaca dell'incontro viene chiamato agli straordinari dopo appena centoventi secondi quando capitan Catolfi, nell'atto di allontanare un pallone dalla propria area piccola, colpisce fortuitamente Santangelo generando una carambola che non varca beffardamente la fatidica linea bianca di Scienze Motorie proprio in virtù di un balzo felino del suo numero 62. Un'Ingegneria Gestionale brava a partire col piede saldamente premuto sull'acceleratore continua a tenere all'angolo con un intenso forcing i propri avversari e così, fino al 27', il match si rivela un autentico monologo a tinte bianche. Al 4' Masi, sul servizio a rimorchio di Piccini, alza eccessivamente la propria mira al netto dell'invitante posizione mentre, al 7', Bartolozzi si lancia ancora a caccia della gloria personale in acrobazia dopo lo splendido tentativo in semifinale contro Giurisprudenza andando tuttavia incontro alla medesima sorte della soluzione lasciata partire contro i reds. Per una Scienze Motorie visibilmente in difficoltà nell'uscire dalla propria metà campo, i ragazzi di mister Salvadori non mollano la presa ma, dopo una staffilata di Parri persasi al 10' al di là del montante, non incontra miglior fortuna neppure la trivela dai sedici metri di Brinzaglia propiziata al 27' dallo scarico di Bartolozzi sul traversone di capitan Zoppi. Così, esattamente come successo loro -sia pur con conseguenze molto più devastanti- qualche giorno prima contro i ragazzi di mister Giusti, dopo aver cestinato molteplici opportunità per stappare la partita i blancos vanno infine sotto nel punteggio quando Calosi, sugli sviluppi dell'immediato capovolgimento di fronte, coglie di sorpresa la retroguardia avversaria e si invola defilato sulla destra per poi lasciar partire una conclusione che Simoni non trattiene permettendo di conseguenza a Perlongo di correggerne la traiettoria in fondo al sacco con un tap-in da vero rapace d'area. Anche in questa circostanza, peraltro, quantomeno sulle prime la botta a livello emotivo è tremenda per Gestionale che, infatti, nell'arco di altri quattro giri di lancette rischia di subire finanche il raddoppio: Simoni, esattamente come in occasione della rete incassata da Chini nell'impegno dei suoi contro Professioni Sanitarie, si fa ancora sorprendere fuori dai pali da una parabola da distanza siderale scoccata da Caruso che però stavolta, per sua fortuna, scheggia la parte alta della traversa prima di finirvi oltre. Tuttavia, con il passare dei minuti i finalisti del 2023 tornano tanto, progressivamente, a guadagnare campo e coraggio quanto, dopo soltanto 52" dall'avvio della ripresa, a scaldare i guantoni a Belli con un corner dritto nello specchio velenosamente battuto dallo specialista Parri che l'estremo difensore del Poggio a Caiano allontana però prontamente coi pugni. Non da meno, rispetto a quest'ultimo, si rivela Simoni qualche istante dopo quando Perlongo, partito in contropiede dalla propria metà campo, avanza centralmente a grandi falcate prima di allargare la sfera a sinistra all'indirizzo dell'accorrente Caruso che, di prima intenzione, chiama a un'attenta ribattuta il numero uno avversario. Dall'altro lato, ad ogni modo, la porta di Scienze Motorie continua a sembrare ancora stregata per Ingegneria Gestionale: se, infatti, al 48' Belli sale per l'ennesima volta in cattedra per opporsi sulle battute a rete di Baldini e Zoppi, al 49' è invece Parri a spedire incredibilmente al lato da pochi passi il pallone del possibile 1-1. Lo stesso Parri, al 55', prova a svestirsi dei panni di finalizzatore per indossare quelli di assist-man con uno spiovente dalla bandierina sui cui sviluppi Grazzini tenta invano di coordinarsi in sforbiciata; il pallone, tuttavia, resta vagante e, dopo un ulteriore colpo di reni con cui Belli abbassa la saracinesca su Corti, è nuovamente Baldini -pur indisturbato davanti alla porta- a fallire la chance del segno x per i propri colori. Al netto di tutto ciò, Ingegneria Gestionale non vuole affatto saperne di abbassare la guardia e, continuando a macinare a ritmi elevati il proprio gioco, vede infine i propri sforzi ricompensati al 66' quando Bartolozzi si fa atterrare al limite da Macchiarelli inducendo il direttore di gara a concedere ai blancos un calcio di punizione che Parri, con uno splendido arcobaleno, incastona direttamente all'incrocio dei pali dove Belli assolutamente nulla può. Il gol realizzato galvanizza più che mai i ragazzi di mister Salvadori ma, al 70', è la dea bendata a mettere loro i bastoni fra le ruote in prospettiva del sorpasso a fronte del montante su cui va nitidamente a stamparsi il bolide in piena area di Bartolozzi. Così, 5' più tardi, il gioco delle sliding doors rischia di essere nuovamente spietato per Gestionale: sugli sviluppi di un lancio di Mantelli, a questo proposito, Simoni si lancia in un'avventata gita fuori porta e perde un rimpallo con Perlongo sulla pressione di quest'ultimo prima di trovarsi costretto a stenderlo all'interno dei propri sedici metri e indurre perciò il signor Denisi non soltanto a sventolargli in faccia il cartellino giallo ma anche a concedere un sacrosanto penalty in favore di Scienze Motorie. Stante l'assenza di specialisti tra le relative file, a prendersi da vero leader la responsabilità di calciare il pallone è capitan Catolfi ma, sul colpo a botta sicura del numero 8 in completo giallo, l'estremo della Castelnuovese si riscatta dal precedente errore e respinge ottimamente dopo essersi disteso sulla propria destra. Giunti a questo punto, l'inerzia della contesa torna a riprendere il proprio previo corso e così, dopo un'altra golosa chance gettata alle ortiche subito dopo da Brinzaglia, al 79' è il neo-entrato Guidi -sulla sponda proprio del numero 6 dei blancos- a indovinare il pertugio vincente per fulminare centralmente Belli e portare finalmente in vantaggio i relativi colori. Anche ragionando in termini emotivi, in questo modo Ingegneria Gestionale mette con decisione la freccia verso il successo ma, ancora una volta, la sua incapacità di chiudere in anticipo i conti rischia di ripercuotersi fatalmente tra le relative file: a cavallo tra l'83' e l'86', infatti, proprio i medesimi Brinzaglia e Guidi non sfruttano la possibilità di calare il colpo del definitivo ko e in pienissima zona Cesarini, quando il cronometro segna il 94', una Scienze Motorie alla disperata ricerca del 2-2 si riversa in avanti con le ultime energie rimastele con Caruso che apre in profondità verso Catignano; il numero 5 in completo giallo, presasi la licenza di avanzare, fa a propria volta la sponda da una zona interessante innescando Taddei che tuttavia, pressoché in solitaria innanzi al cospetto di Simoni, non calibra a dovere la propria volée spedendo, con essa, al di là della traversa le residue chance di puntare ancora al bronzo di una Scienze Motorie che esce così più frastornata che mai dalla kermesse datata 2025.
Riccardo Palchetti
GIURISPRUDENZA: Bado, Santoro, Mazzanti, Prunecchi, Calosci (89' Leshi), Baravelli, De Vita (67' Broetto), Paggetti, Pretelli (76' Ciavatta), Dodaro, Lumachi (88' Ivastanin). A disp.: Catelani, Panerai, Giambra, Fantechi, Procida, Mazzei, Ribeiro. All.: Leonardo Giusti.
ECONOMIA: Nocentini (46' Nannelli), Chiti (85' Guidotti), Ferretti, Rubechini (85' Kengni), Trincia (100' Tanzi), Cosmi (100' Lacrimini), Rocchini (64' Mugnaini), Leporatti (80' Calonaci), Tanini, Manecchi (85' Biagini), Barletti (69' Gorfini). A disp.: Feroce, Pezzella, Fois. All.: Fabio Ciullini.
ARBITRO: Denisi di Arezzo, coad. da Scifo di Firenze e da Di Biase di Benevento.
RETI: 72' Pretelli, 80' Calosci, 84' Manecchi.
E' un doppio colpo basso piazzato nell'arco di soli 8' nei pressi del crepuscolo del match a regalare, dopo ben tre tentativi andati a vuoto, a Giurisprudenza la prima FacolCup della sua storia. L'edizione della kermesse appena passata agli annali, effettivamente, è stata per ampi sprazzi una FacolCup "delle prime volte": della prima volta in cui, per esempio, una Scienze Motorie da sempre, più delle altre compagini, trovatasi rivestita da un'aura di sostanziale invincibilità non è soltanto andata incontro all'inedito dato di tre ko consecutivi ma al contempo, addirittura, a un piazzamento al di fuori del podio; della prima volta in cui Ingegneria Gestionale, che così facendo si candida con ancor più forza ad aumentare le proprie quotazioni all'ombra delle "big three", per quanto non riuscita a tornare in finale ha comunque coronato il proprio percorso con una medaglia di bronzo; della prima volta in cui, infine, due figure come quelle di Enea De Vita e Leonardo Giusti, che hanno visto nascere e crescere questo torneo ricoprendo finora costantemente la doppia veste in virtù della loro contestuale militanza tra le file dei reds, dopo ben quattro lunghi anni chiudono un metaforico cerchio in seno alla competizione con l'unico tassello che poteva loro mancare: mettere le mani sulla coppa. A trionfare, infatti, al termine di quasi centoventi minuti di gioco -recuperi compresi- sul sintetico dello "stadio Davide Astori" è stata Giurisprudenza che, dunque, entra nell'albo d'oro di FacolCup in una maniera che, per la sponda a tinte rosse di via delle Pandette, non avrebbe davvero potuto essere più memorabile stante, a questo proposito, il relativo successo ai danni degli acerrimi rivali di Economia frutto di una prestazione bilanciata tra cinismo e capacità di saper soffrire e che, allo stesso tempo, condanna -rovesciando la medaglia- i blues a fare amaramente i conti con la seconda sconfitta di fila in finale. Mai prima di venerdì, peraltro, il derby di Novoli era stato così decisivo: prima di quest'anno, nei tre precedenti, i dati fanno emergere come chi ne fosse uscito vincitore sarebbe, in seguito, approdato a giocarsi il tutto per tutto in finale e giustamente, in ossequio alla cabala, lo 0-0 su cui le due squadre erano, poche settimane fa, impattate in occasione dell'ultima giornata della fase a gironi ha infine, nel dipanarsi degli eventi, permesso a entrambe di staccare un pass per il Viola Park. Viola Park in cui, passando adesso alla cronaca dell'incontro, mister Giusti si presenta con un 4-2-3-1 ancora condizionato dagli acciacchi affliggenti Fantechi nonché dalla lunghissima squalifica inflitta, proprio dopo il pari a reti bianche coi blues di qualche tempo prima, a un altro fuoriquota di spicco come Ulivieri: il tecnico di Giurisprudenza però, dall'altro lato, recupera due preziose pedine come Santoro -schierato basso a destra- e un Dodaro a cui è invece concessa maggior licenza di avanzare in virtù del suo posizionamento sulla zona mancina della trequarti; mister Ciullini, ribaltando il fronte, risponde per parte propria abbandonando quella disposizione speculare rispetto agli avversari che aveva invece accompagnato i suoi in ben tre delle quattro precedenti uscite e rispolverando il 4-3-3 del secondo impegno contro Umanistica che vede però stavolta capitan Leporatti arretrato a mezzala nonché Barletti e Tanini affiancare il centravanti di ruolo Manecchi, pericolo numero uno per la retroguardia dei reds date le tre reti da lui precedentemente siglate. All'8' è proprio il medesimo Manecchi a tagliare sul primo palo sugli sviluppi di un cross basso di Trincia dando, tuttavia, soltanto l'illusione del gol con una soluzione che si spegne sull'esterno della rete; Giurisprudenza però, dopo aver subìto per larghi tratti il gioco dei cugini in occasione dello 0-0 della fase a gironi, risponde stavolta senza farsi più di tanto attendere con un insidioso traversone di Dodaro al 14' sul quale il direttore di gara lascia proseguire al netto delle vibranti proteste dei reds per un presunto tocco col braccio in area di Rubechini. Il match prosegue ancora imperterrito sulla falsariga del botta e risposta: poco dopo la mezz'ora Barletti si incunea, partendo da sinistra, tra le maglie della retroguardia avversaria senza però, all'interno dei relativi sedici metri, mettere un attimo più tardi a fuoco il bersaglio mentre, al 35', ai ragazzi di mister Giusti capita una chance colossale che li vede portarsi a tanto così dal vantaggio. Lumachi, a questo proposito, è libero di battere a rete nei pressi dell'area piccola dopo un contrasto -ritenuto pulito da parte dell'arbitro- con Nocentini: nella circostanza, tuttavia, a rivelarsi monumentale per allontanare il pallone dalla fatidica linea bianca è Rubechini prima che il numero 9 dei reds, avuta la possibilità di riprovarci immediatamente sulla ribattuta, cestini ancora incredibilmente il punto dell'1-0 con una rivedibile conclusione che si perde sul fondo. Dopo l'episodio in questione, ad ogni modo, l'estremo difensore di Economia si trova costretto ad alzare bandiera bianca durante l'intervallo costringendo perciò il proprio tecnico a ripresentarsi in campo in vista dei successivi 45' inserendo Nannelli al suo posto. La seconda frazione, nelle proprie battute iniziali, è ancor più frizzante e se, al 50', la soluzione a girare dal limite di Tanini si perde al lato è invece, sul fronte opposto, stavolta Ferretti a immolarsi 4' più tardi opponendosi con la schiena sul colpo a botta sicura di un Pretelli propiziato dal servizio a rimorchio di Paggetti. Scampato il pericolo, Economia tenta di aumentare in maniera più evidente i giri del proprio motore e, in occasione dell'immediata controffensiva, Rocchini addomestica il suggerimento in orizzontale di Chiti facendosi poi spazio nell'area dei reds per una conclusione che termina tuttavia sul fondo. Al 58' è, in seguito, la volta di Manecchi che però, dopo aver ben attaccato la profondità sul filtrante telecomandato partito dall'educatissimo piede di Cosmi, viene tratto in inganno dall'appena accennata uscita di Bado indirizzando così il proprio tentativo di lob direttamente tra le braccia del numero uno in completo rosso. Giunti a questo punto, tuttavia, la partita entra in una fase di sostanziale stallo in cui entrambi i tecnici provano a dare una scossa ai propri colori alimentando la canonica girandola delle sostituzioni senza però, in realtà, tenere più di tanto in considerazione l'inedita prospettiva degli immediati tiri di rigore, senza dunque i tempi supplementari, pronti a materializzarsi qualora la parità dovesse persistere al triplice fischio. Ad ogni modo, proprio quando questo spettro inizia ad aleggiare pericolosamente sul sintetico dell'"Astori" rendendo di conseguenza il cronometro sempre più nemico dei due undici, al 72' si registra il primo vero turning point del confronto quando Lumachi, in ripartenza, taglia la linea arretrata dei blues con un delizioso invito in verticale a premiare lo scatto di Pretelli. Il 25 di Giurisprudenza, così, ha modo di involarsi in solitaria innanzi al cospetto di Nannelli e, dimostrando una non irrilevante quantità di metaforico ghiaccio nella proprie vene, lo mette fuori gioco con un esiziale rasoterra che vale il vantaggio dei reds. Dopo tre edizioni di colpi sparati costantemente a vuoto -le ultime due delle quali concluse, peraltro, nel peggiore dei modi con, infatti, altrettanti quarti posti- la parte rossa di Novoli vede ora, dunque, il traguardo sempre più vicino facendo al contempo aprire crepe nelle certezze di un'Economia costretta invece a rivivere gli istanti decisivi dell'ultimo atto datato 2024. Per un'équipe in completo blu che non a caso, da ciò psicologicamente influenzata nella propria manovra, si rivela momentaneamente incapace di abbozzare una reazione, l'undici di Giurisprudenza non si lascia invece, dal canto proprio, sfuggire l'opportunità di fare un altro grande passo verso la coppa e, viaggiando sulle ali dell'entusiasmo, all'80' conquista un più che interessante calcio di punizione dai sedici metri. Sul punto di battuta si presenta Calosci che, anziché cercare di scavalcare la barriera piazzata da Nannelli, opta per la più angolata soluzione possibile sul primo palo: la dea bendata, nella circostanza, gli arride e spedisce il pallone dritto in fondo al sacco dopo avergli fatto baciare la faccia interna del legno. E' il raddoppio di Giurisprudenza: tuttavia, proprio quando la torcida a tinte rosse imperversa sempre più furente sugli spalti, nel proprio momento di massima difficoltà Economia tira infine fuori gli artigli e si rimette improvvisamente in carreggiata. Tanini, dopo aver guadagnato un corner all'84', si fa infatti toccare corto il pallone da Mugnaini e lo fa spiovere dalla destra verso il centro: Calonaci, subito dopo, lo lavora facendo la torre ma, al netto dell'acrobazia di Ferretti non andata a buon fine, la retroguardia avversaria non riesce a sbrogliare prontamente la matassa. Ne approfitta così bomber Manecchi che, avventatosi sulla sfera rimasta vagante, fulmina Bado da distanza ravvicinata riaprendo così del tutto i conti grazie al proprio killer instinct. Il quantitativo di pepe incombente sui residui scampoli di contesa rischia di turbare non poco, adesso, i sogni di una Giurisprudenza che fino a quel momento aveva a tutti gli effetti almeno una mano e mezzo sul trofeo. I ragazzi di mister Giusti, ciononostante, dimostrano nuovamente di saper reggere l'ingente carico di pressione gravante sulle proprie spalle finché tuttavia, al 97', ad appena sessanta secondi dal gong non rischiano comunque di piombare in un baratro emotivo del tutto impensabile neanche venti minuti prima. Economia, infatti, si riversa con le sue ultime energie nella metà campo avversaria per strappare, quantomeno, la possibilità di sovvertire il proprio destino ai rigori trascinata ancora dall'estro di Tanini che, dopo aver saltato un paio di uomini, libera in piena area l'accorrente Calonaci: Mazzanti si getta disperatamente sui piedi di quest'ultimo in scivolata e lo atterra, inducendo il signor Denisi a concedere in favore dei campioni del 2023 un clamoroso penalty. L'atmosfera è più elettrica che mai e la tensione, già dall'inizio alle stelle, si taglia adesso davvero col coltello: se, da un lato, Giurisprudenza si prodiga in innumerevoli doglianze i ragazzi in completo blu, dall'altro, pregano silenziosamente affinché la decisione in questione possa trovare definitiva conferma. Richiamato infatti al monitor dalla sala VAR, però, il direttore di gara torna sui propri passi e si accorge di come il numero 14 dei reds avesse in realtà preso soltanto il pallone, revocando di conseguenza il rigore al team agli ordini di Fabio Ciullini e sostituendolo con un insolito e discusso tiro da fermo nei pressi del limite. A calciare il pallone, pesante come un macigno, è il numero dieci Tanini ma la sua mira non si abbassa a dovere: la traiettoria, dunque, si perde oltre il montante e con essa, sostanzialmente, anche i sogni di Economia di tornare a vincere dopo due anni. Al termine, infatti, di un altro paio di minuti la quarta edizione della Facolcup diventa ufficialmente materiale d'archivio: il sogno a lungo inseguito da Giurisprudenza, da potenziale chimera, si trasforma così nella più dolce realtà. I reds possono adesso togliersi di dosso lo stigma di quegli "zero tituli" che proprio i cugini non avevano mancato di ricordare loro ironicamente in vista del precedente di quest'anno della fase a gironi e, per la prima volta nella loro storia, sollevano al cielo la tanto agognata coppa chiudendo al contempo, in questo modo, un ciclo in attesa di sapere quali novità ne tratteggeranno i ranghi durante la prossima edizione. Sul fronte opposto, invece, Economia si trova nuovamente obbligata a masticare amaro: la ferita Viola Park, infatti, non vuole ancora saperne di rimarginarsi per i blues, condannati proprio dai rivali di sempre a fronteggiare quell'incubo di un doppio ko consecutivo maturato in finale che mai nessuno, finora, aveva vissuto nella storia della FacolCup.
Riccardo Palchetti